9 Novembre 2022
Spiagge a rischio! I rifiuti plastici trasportati dalle acque reflue portano con sé batteri dannosi per la nostra salute.

Uno dei maggiori problemi delle acque reflue è l’alto contenuto di rifiuti, molto spesso plastici, che finiscono direttamente nell’ambiente acquatico, con conseguenze molto gravi e preoccupanti.
Questi rifiuti sono perlopiù: salviettine umidificate usa e getta, cotton fioc, prodotti igienici, che dovrebbero essere gettati correttamente negli appositi contenitori per i rifiuti ma vengono troppo spesso gettati nel WC, finendo così negli scarichi fognari.
Questi rifiuti essendo costituiti in parte o del tutto da polimeri plastici sono immuni all’azione dei batteri decompositori.
La loro presenza nelle acque di fiumi o mari o sulle spiagge, non rappresenta una minaccia solo per la sopravvivenza degli animali marini che possono soffocare inserendoli o rimanendo incastrati, ma possono trasformarsi in un vero e proprio serbatoio di batteri potenzialmente dannosi anche per la nostra salute.
Alcuni ricercatori dell’Università di Stirling, nel Regno Unito, hanno trovato, infatti, intere colonie di batteri fecali ancora presenti su rifiuti quali salviettine umidificate o cotton fioc, rinvenuti spiaggiati lungo le coste scozzesi dopo aver viaggiato attraverso gli scarichi fognari.
Scoprendo, inoltre, che alcuni tipi di batteri come Escherichia coli e enterococchi intestinali, si legano alle materie plastiche più spesso che a materiali naturali come alghe e sabbia, prolungando così la loro persistenza nell’acqua o sulle spiagge.
I ricercatori hanno raccolto rifiuti plastici provenienti dalle acque reflue in dieci spiagge lungo l’estuario del Firth of Forth, nei pressi di Edimburgo. Su di essi è stata trovata anche la presenza di vibrione, un batterio che causa problemi intestinali e che sembra molto propenso a colonizzare le salviettine umidificate.La ricerca si innesta nel più ampio progetto Plastic Vectors, finanziato dal Natural Environment Research Council (NERC), che ha come obiettivo quello di comprendere come la plastica dispersa nell’ambiente possa contribuire a trasportare batteri e virus, rappresentando una minaccia per la nostra salute.