23 Aprile 2018
Scoperto l’ormone che salva le piante dalla siccità

È stata pubblicata sulla rivista Nature una scoperta davvero affascinante: è stato individuato l’ormone anti-siccità, chiamato CLE25, che salva le piante quando scarseggia l’acqua, imprigionandola nelle foglie e sigillandone i pori presenti in superficie. Si tratta sostanzialmente di un ormone mobile che in caso di siccità viaggia dalle radici alle foglie e ne chiude i pori per evitare l’evaporazione dell’acqua e salvare le piante.
La scoperta è stata effettuata da un gruppo di ricercatori del Riken, il centro di ricerca per la scienza delle risorse sostenibili, situato in Giappone. Come osservano i ricercatori stessi, il loro percorso è solamente all’inizio: questo studio infatti ha molte applicazioni anche nel mondo reale e potrà aiutare a trovare soluzioni per migliorare la resistenza alla siccità delle colture sul campo.
Sia negli animali che nelle piante sono presenti degli ormoni che aiutano a mantenere l’equilibrio con i cambiamenti che avvengono nel mondo esterno. Negli animali, gli ormoni peptidici, sono delle piccole catene di amminoacidi che si muovono attraverso il sangue. Ad esempio, quando la pressione del corpo è bassa, questi ormoni circolano nel sangue e agiscono per restringere le arterie e far tornare la pressione sanguigna a livelli normali.
Per quanto riguarda invece gli ormoni presenti nelle piante, chiamati fitormoni, si sa ancora poco. Sono comunque delle molecole difficili da individuare nelle cellule viventi perchè presenti in quantità molto piccole. Come spiegano i ricercatori, si sapeva della presenza di alcuni ormoni nelle piante, ma nessuno fino ad ora aveva identificato un ormone che regolasse le risposte a degli stress fisici come la disidratazione.
La spiegazione di Takahashi, neurobiologo e genetista, sul procedimento di riconoscimento degli ormoni, è a dir poco affascinante. Data la piccolissima dimensione delle molecole, è stato utilizzato un sistema di spettrometria di massa ad alta sensibilità, ossia uno strumento che separa le molecole in base alla loro massa, e su questo è stato sviluppato un sistema di monitoraggio che permettesse di individuare ogni singolo spostamento delle proteine nelle radici della pianta. Con questa tecnologia i ricercatori sono stati in grado di etichettare le molecole e visualizzare il loro movimento dalle radici alle foglie.
Così gli scienziati del centro di ricerca giapponese hanno scoperto CLE25, l’ormone mobile che in caso di siccità si trasferisce dalle radici alle foglie per chiudere i pori ed evitare l’evaporazione dell’acqua. Per confermare questa scoperta, il gruppo di ricercatori ha esposto per tre ore, sotto il sole piante prive di CLE25 in condizione di disidratazione, scoperto che avevano perso molta più acqua delle piante invece con l’ormone al suo interno.
La curiosità su come si evolverà questo fenomeno e su come potrà essere replicato dal punto di vista artificiale è molto alta. Tra i vari e possibili scenari si può identificare l’inserimento di questa funzionalità all’interno di processi produttivi e industriali, non solo in ambito agricolo ma anche trovare delle soluzioni per imprese che fanno dell’acqua il fulcro di tutto il processo lavorativo.