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30 Giugno 2020

Mare Monstrum: le malattie delle coste italiane secondo Legambiente

Colate di cemento illegale, cattiva depurazione delle acque e pesca di frodo incontrollata: sono queste le principali “malattie” delle nostre coste secondo il report Mare Monstrum 2020, diffuso oggi dall’Osservatorio nazionale Ambiente e legalità di Legambiente.

Secondo il dossier sono oltre 23mila i reati nelle regioni litoranee contestati nel 2019, con un incremento del 15,6% rispetto al 2018, secondo l’elaborazione dei dati forniti da forze dell’ordine e Capitanerie di porto.

In testa, quelli legati al ciclo del cemento, il 42,5% del totale. In quest’ottica, l’abusivismo e lo sfruttamento incontrollato delle zone costiere mettono altamente a rischio il territorio, non soltanto dal punto di vista paesaggistico ma anche per quanto riguarda il rischio idrogeologico.

Al secondo posto, nel dossier di Legambiente, compare l’inquinamento del mare, strettamente legato al problema cronico della depurazione delle acque. Nel complesso, l’inquinamento da cattiva depurazione, scarichi fognari e idrocarburi ha registrato 7.813 infrazioni nel 2019, il 33,1% delle illegalità accertate a danno del mare.

La cattiva depurazione “è la vera opera incompiuta del nostro Paese – spiega Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – per la quale siamo già stati condannati dall’Ue a pagare 25 milioni di euro, cui se ne aggiungono 30 ogni semestre di ritardo nella messa a norma. Risorse che potremmo destinare ad adeguare gli impianti”.

A chiudere il poco onorevole podio, c’è poi il capitolo pesca illegale, che rappresenta il 22% delle infrazioni accertate, con 555mila chili di pescato, 69mila metri di reti killer e oltre 7.500 attrezzi da pesca sequestrati.

Secondo Zampetti “servono più controlli e migliori strumenti per monitorare i territori, un’accelerazione nella lotta all’abusivismo edilizio che solo una riforma più incisiva della legge può garantire. E una profonda modifica normativa del settore della pesca, con sanzioni più efficaci per chi saccheggia il mare”.